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Il diritto di superficie a tempo determinato si tassa in base alla durata del contratto

/ REDAZIONE

Martedì, 29 ottobre 2019

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Secondo la risposta a interpello dell’Agenzia delle Entrate n. 435 di ieri, 28 ottobre 2019, il corrispettivo una tantum conseguito per la costituzione del diritto di superficie a tempo determinato, da corrispondere contestualmente alla stipulazione del contratto definitivo e non rimborsabile, in tutto o in parte, in caso di risoluzione per inadempimento della controparte, deve essere equiparato, sotto il profilo contabile, al corrispettivo conseguito per la locazione di beni immobili (ris. Agenzia delle Entrate n. 37/2018) e, quindi, deve essere qualificato come ricavo e imputato temporalmente sulla base alla durata del diritto di superficie, al pari dei canoni periodici.

Sotto il profilo fiscale, il corrispettivo in esame deve concorrere alla formazione del reddito per tutta la durata del contratto, così come imputato in bilancio, in forza del principio di derivazione rafforzata ex art. 83 comma 1 del TUIR.

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