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Non confermata la cedolare secca sugli affitti dei negozi, critica Confedilizia

/ REDAZIONE

Martedì, 10 dicembre 2019

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La cedolare secca al 21% introdotta lo scorso anno sugli affitti di immobili commerciali, nonostante le diverse proposte di maggioranza e opposizione, non dovrebbe essere confermata anche per il 2020.
“La scorsa notte – ha commentato ieri il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa – il Governo e la maggioranza hanno deciso di annullare la cedolare secca del 21% sugli affitti dei negozi, che era stata introdotta un anno fa con l’intento di limitare la gravissima crisi dei locali commerciali. Si tratta di una decisione sorprendente. La misura era condivisa da tutte le forze politiche”.

Si ricorda che la legge di bilancio 2019 (art. 1 comma 59 della L. 145/2018) ha introdotto la possibilità di accedere alla cedolare secca del 21%, a determinate condizioni, per alcuni immobili commerciali. In particolare, la norma consente l’accesso all’imposizione sostitutiva ai contratti di locazione:
- relativi a negozi in categoria catastale C/1 e alle relative pertinenze;
- di superficie fino a 600 metri quadrati (senza includere nel computo le pertinenze);
- stipulati nel 2019;
- tra soggetti che il 15 ottobre 2018 non avevano già in essere un contratto per lo stesso immobile, poi interrotto in anticipo.

“La necessità della cedolare – ha aggiunto Spaziani Testa – era talmente evidente che a richiederla erano state anche le associazioni dei commercianti, convinte anch’esse che l’eccesso di tassazione sui proprietari dei locali affittati ostacolasse l’apertura di nuove attività”.

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