ADC e ANC chiedono un nuovo calendario dei versamenti
La gravità della situazione economica, dovuta al diffondersi dell’epidemia di COVID-19 e al conseguente lockdown, “impone un adeguato rinvio di tutti i pagamenti fiscali facendo in modo però che le diverse scadenze alla fine non si concentrino tutte nello stesso periodo, con il rischio di vanificare completamente i benefici stessi dello slittamento”.
ADC e ANC lanciano l’allarme sulla mancata proroga dei versamenti da autoliquidazione delle imposte IRPEF e IRES per il saldo 2019 e l’acconto 2020. Il provvedimento bollinato ieri sera, infatti, pur rinviando al 16 settembre le scadenze dei versamenti tributari previsti per marzo, aprile e maggio, “non tiene di fatto in opportuna considerazione le scadenze in calendario dal mese di giugno 2020”, confermando le attuali scadenze di pagamento e le relative modalità di rateizzazione delle imposte scaturenti con i prossimi modelli di dichiarazione dei redditi 2019 (al 30 giugno e al 30 luglio con la maggiorazione dello 0,40% - 30 novembre 2020 2° acconto 2020).
Su questo fronte, secondo le due associazioni sindacali di categoria, sarebbe fondamentale “ridurre il versamento degli acconti per l’anno 2020” e “prorogare il versamento del saldo 2019, consentendo il versamento del solo secondo acconto IRES/IRPEF così come già annunciato per l’IRAP”.
Nello specifico, si potrebbe prevedere per tutti i soggetti che possono beneficiare della proroga, nel caso di versamento in unica soluzione del saldo imposte e contributi 2019 (IRPEF/IRES/ INPS), il pagamento entro il 30 settembre 2020 oppure entro il 30 ottobre con la maggiorazione dello 0,40%. In caso di versamento rateizzato, invece, i sindacati guidati da Maria Pia Nucera e Marco Cuchel chiedono di prevedere il versamento della prima rata del saldo 2019, senza interessi, entro il 30 settembre 2020, con termine per la seconda e terza rata (con interessi) fissato al 16 ottobre e 16 novembre.
ADC e ANC ritengono “doveroso tener conto dell’andamento reale e dell’attuale crisi finanziaria, svincolando i pagamenti degli acconti d’imposta dalle desuete regole la cui formulazione risale agli anni settanta”.
In particolare, è necessario “limitare la percentuale complessiva dovuta a titolo di acconti sul 2020 (imposte sul reddito IRPEF/IRES/INPS), limitandone l’effetto finanziario per i contribuenti ad un massimo del 60% delle imposte e contributi effettivamente dovuti per il 2020, consentendo una determinazione, oltre che sul reddito storico 2019, anche in via previsionale e senza sanzioni, se gli acconti complessivi versati saranno pari al 60% delle imposte e dei contributi dovuti per il 2020”. Tali acconti potrebbero essere versati con le medesime modalità annunciate per l’acconto IRAP.
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41