Il compenso incassato dai «minimi» a partita IVA chiusa è reddito diverso
Tale qualificazione reddituale dipenderebbe dall’impossibilità di accertare il requisito dell’abitualità del lavoro autonomo
Il compenso incassato dal professionista dopo la cessazione dell’attività in regime di vantaggio (ex DL 98/2011) va dichiarato come reddito diverso, non essendo possibile riscontrare il requisito soggettivo dello svolgimento abituale dell’attività di lavoro autonomo professionale. Questo il chiarimento reso con la risposta interpello n. 299, pubblicata ieri.
Il caso esaminato riguarda un professionista che nel 2017 ha chiuso la partita IVA in regime di vantaggio e ha trasferito la residenza all’estero. Nel 2019 gli sono stati liquidati alcuni crediti relativi ad un patrocinio esercitato a spese dello Stato per i quali era stata emessa regolare fattura elettronica. L’istante chiede quindi ragguagli in merito alle modalità di indicazione in dichiarazione di quanto incassato ...