A Paola un convegno per festeggiare i 20 anni dell’Ordine
L’Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Paola festeggia i venti anni dalla sua costituzione. Lo fa organizzando un convegno nazionale, dal titolo “Mezzogiorno e ripresa economica - Venti anni di analisi e esperienze verso politiche di sistema”, in programma oggi, 10 settembre, presso il Complesso Sant’Agostino.
L’incontro sarà dedicato alla disamina degli eventi che hanno segnato il Meridione dal 2000 a oggi, con l’obiettivo di prospettare interventi e politiche strutturali che richiedono sinergia e collaborazione tra i diversi protagonisti del sistema.
“In particolare – ha evidenziato il Presidente dell’ODCEC calabrese, Giorgio Sganga, presentando l’evento – sarà interessante ascoltare la voce del commercialista, figura di estremo impatto strategico sulle scelte di pianificazione del sistema in cui operano e si sviluppano le imprese del territorio. Nell’impostare politiche di ricostruzione o revisione dell’apparato fiscale non si può certo prescindere dalla fondamentale considerazione che il commercialista è in grado di conferire al sistema un’impronta sensibilmente visibile, anche quando non direttamente coinvolto nelle scelte di portata sistemica”.
Toccherà proprio al Presidente dell’Ordine locale aprire i lavori. A seguire, i saluti istituzionali di Roberto Perrotta, Sindaco di Paola, Jole Santelli, Presidente della Regione Calabria, e Massimo Miani, Presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti. Le relazioni tecniche, invece, saranno affidate a Vincenzo Ferrari, Delegato Rettore UNICAL, Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ, Roberto Napoletano, Direttore de “Il Quotidiano del Sud”, Fausto Orsomarso, Assessore alle Attività Produttive della Regione Calabria, con la chiusura di Giuseppe Provenzano, Ministro per il Sud e la Coesione territoriale.
Il commercialista, continua la nota diffusa dall’Ordine calabrese, si propone come “protagonista attivo nelle scelte di politica economica e fiscale, sin dal momento in cui se ne gettano le fondamenta e, quindi, non solo sul piano applicativo. Deve assurgere a quel ruolo che gli anglosassoni definirebbero di «Policy Maker», ossia colui che, conquistato un posto al tavolo delle decisioni, è un operatore che contribuisce ad impostare il sistema economico e fiscale, in Italia e nel Meridione”.
I rappresentanti della categoria non vogliono ritrovarsi ancora nella “scomoda posizione di dover gestire l’impatto delle scelte altrui sulle realtà locali, in una spasmodica ricerca di combinare vincoli ed opportunità, risparmio e investimenti, esigenze di solidità e liquidità, di famiglie e imprese”. Al contrario, vogliono “incidere sulle decisioni politiche”, fornendo le loro competenze in quei settori di cui si occupano quotidianamente nello svolgimento della propria attività, come “spesa pubblica e tassazione”.
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