L’imputato deve dimostrare la correttezza della compensazione
La mancata presentazione della dichiarazione impedisce i controlli e costituisce un indizio probante che deve essere vinto dal soggetto interessato
Una questione interpretativa rilevante nel diritto penale tributario riguarda la condotta di versamento dei tributi a mezzo compensazione con crediti non spettanti.
L’art. 10-quater del DLgs. 74/2000 – così come modificato dal DLgs. 158/2015 – diversifica la pena a seconda che l’indebita compensazione riguardi crediti non spettanti (reclusione da sei mesi a due anni) oppure inesistenti (reclusione da un anno e sei mesi a sei anni).
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 25922 depositata ieri, si sofferma proprio sull’accertamento di queste due tipologie di crediti ai fini della loro rilevanza penale.
Sul tema vi è numerosa giurisprudenza. Secondo la sentenza n. 43627/2018, i crediti possono essere utilizzati in compensazione solo se risultanti dalle dichiarazioni o denunce ...
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