SPID «professionale» tra le identità digitali qualificate
Il Consiglio nazionale del Notariato, nello Studio n. 1-2020/DI, ha esaminato il Sistema pubblico di identità digitale (SPID), modalità di autenticazione che dovrebbe favorire l’interazione tra imprese, cittadini e Pubblica Amministrazione.
Si ricorda che SPID si ottiene facendone richiesta a un identity provider (gestore di identità digitale) accreditato dall’Agenzia per l’Italia digitale e garantisce tre livelli di sicurezza, che operano a seconda della tipologia di servizio di cui si intende usufruire.
Lo Studio illustra l’evoluzione e le caratteristiche del servizio, analizzando, tra l’altro, la recente implementazione delle “identità digitali qualificate”. Tra queste rientra il c.d. “SPID professionale”, ovvero l’identità digitale utile a provare l’appartenenza di una persona fisica all’organizzazione di una persona giuridica e/o la sua qualità di professionista, secondo la definizione fornita dalle “Linee Guida per il rilascio delle identità digitali per uso professionale” emanate dall’AgId.
Il nuovo SPID per uso professionale, al momento della sua piena implementazione, permetterà di farsi riconoscere da una Pubblica Amministrazione in quanto professionista e consentirà di accedere ad alcuni servizi quali, ad esempio, quelli erogati dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate riservati ai consulenti del lavoro e ai commercialisti.
Il Notariato, infine, avverte circa i potenziali rischi di tali strumenti di autenticazione che, sebbene siano volti a “sburocratizzare” i processi, delegano funzioni primarie dello Stato (l’identificazione personale) ai grandi attori del mercato.
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