Brexit, necessario il rappresentante fiscale per recuperare l’IVA in Italia
La nomina deve avvenire anteriormente all’effettuazione della prima operazione
Il 31 dicembre 2020 terminerà il periodo transitorio, iniziato lo scorso 1° febbraio, e gli effetti della Brexit si produrranno in tutta la loro complessità.
Uno dei primi ambiti che, già dal 1° gennaio 2021, sarà interessato dalle conseguenze del fatto che il Regno Unito, a seguito dell’accordo di recesso, diverrà “Paese terzo” è quello degli obblighi IVA che gli operatori economici inglesi sono tenuti ad assolvere in Italia in relazione (principalmente seppure non esclusivamente) alla commercializzazione di beni in Italia.
Ad oggi, un soggetto passivo residente nel Regno Unito che acquista beni in Italia e ivi li cede a soggetti passivi d’imposta, stabiliti nel territorio dello Stato, si trova in costante posizione creditoria IVA. Ciò a causa del fatto che l’imposta
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