Dichiarazioni del rappresentante ritrattabili solo per errore e violenza
La tesi della Corte di Cassazione contrasta con il diritto di difesa
Al fine di privare di rilevanza la dichiarazione, resa in sede di verifica, dal legale rappresentante della società, avendo questa efficacia di confessione stragiudiziale, occorre richiederne l’invalidazione ex art. 2732 c.c., allegando e dimostrando la non veridicità e la prova che sia stata determinata da errore o violenza. A stabilirlo l’ordinanza della Corte di Cassazione n. 8698 depositata ieri, lunedì 29 marzo 2021.
Il caso riguardava un accertamento fondato su una percentuale di ricarico individuata dallo stesso legale rappresentante della società. Questi, tuttavia, come risulta dal processo verbale di constatazione, aveva puntualizzato che “in considerazione delle svendite, degli eventuali sconti nei confronti della clientela fidelizzata, la percentuale di ricarico
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