Per aiutare l’«automotive» basterebbe riportare la deducibilità dei costi al 50%
Gentile Direttore,
mi intrufolo in questa rubrica per porre all’attenzione dei suoi lettori un tema di attualità automobilistica. Non illudetevi; non parlo di Hamilton/Verstappen, ma di quelli che l’auto la usano per lavoro, tutti i giorni.
Si leggono in questo periodo titoli a caratteri cubitali di richieste di incentivi per l’acquisto di autovetture e veicoli in genere, per aiutare il settore “automotive”, come si usa dire.
Da commercialista: non è che il miglior incentivo per aiutare il settore (e per rendere giustizia a tanti) potrebbe essere la modifica di quell’assurda norma che consente di dedurre solo il 20% dei costi sostenuti per le autovetture?
Basterebbe riportare al 50% la percentuale di deducibilità dei costi e/o consentire la stessa deducibilità in base all’effettivo utilizzo della vettura per lavoro, utilizzo comprovato da schede riepilogative dei chilometri percorsi.
E non si potrebbe aumentare il valore massimo di 18.076 euro sul quale calcolare gli ammortamenti? Vogliono spingere le auto elettriche: quante auto di questo tipo costano meno di 18.076 euro?
Ed eliminare il superbollo?
La mia vuole essere un’evidenza (una proposta? Una protesta?).
Mario Tagliaferri
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Cremona
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