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Compensazione con sanzioni se c’è omessa dichiarazione

/ REDAZIONE

Martedì, 30 novembre 2021

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Il credito IVA derivante da dichiarazione omessa può essere riportato a nuovo, posto che la detrazione non è persa se il credito esiste e la detrazione medesima viene esercitata nel rispetto dei requisiti temporali di legge.
Tale principio è stato ribadito nella sentenza n. 37146 depositata ieri, e origina dalla ormai famosa sentenza delle Sezioni Unite n. 17757 del 2016.

I giudici affermano inoltre che sono dovuti sanzioni e interessi, in quanto l’omessa dichiarazione ha comportato un tardivo versamento in occasione delle liquidazioni periodiche.

Detta affermazione non sembra propriamente corretta, siccome se la dichiarazione (benché omessa) fosse uscita a credito, potrebbe non essersi determinato un omesso versamento in sede di liquidazione periodica.
Si potrebbe trattare, semmai, di una indebita compensazione in quanto il soggetto passivo, in questo modo, in sede di liquidazione periodica o nel modello F24, avrebbe utilizzato in compensazione un credito che non emerge dalla dichiarazione.

Si tratta della sanzione da indebita compensazione di crediti non spettanti di cui all’art. 13 del DLgs. 471/97, che punisce ciò nella misura del 30%.
In relazione al credito derivante da dichiarazione omessa, un precedente ha negato si possano irrogare sanzioni, considerato che il credito risulta ugualmente compensabile (Cass. 9 ottobre 2019 n. 25288).

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