Dal CNDCEC proposte sui crediti d’imposta relativi alla mediazione delle controversie civili
Con il documento “Fruizione nuovi crediti d’imposta e relativi iter procedurali”, inviato al Ministro, al Viceministro e al Capo Ufficio legislativo del Ministero della Giustizia, rispettivamente Carlo Nordio, Francesco Paolo Sisto e Antonio Mura, il CNDCEC ha proposto di prevedere un meccanismo semplice e certo di fruizione del credito d’imposta per il contribuente, che elimini aggravi e adempimenti per gli organismi di mediazione e gli operatori di mediazione e l’allungamento dei tempi di fruizione da parte del contribuente, e che agevoli le comunicazioni tra Ministeri della Giustizia e dell’Economia, utilizzando flussi dei dati certi e attendibili, presenti nel database del Sistema di Interscambio delle e-fatture.
Come reso noto nel comunicato diffuso ieri, il documento recepisce le proposte formulate dall’ODCEC di Roma, che il Consiglio nazionale ha fatto proprie, ritenendole condivisibili. In particolare, i commercialisti propongono che il credito d’imposta possa essere utilizzato in diminuzione delle imposte sui redditi o in compensazione dei tributi tramite il modello F24.
Con questo documento – si legge nel comunicato – il CNDCEC intende fornire un supporto al tavolo tecnico istituito presso il Ministero della Giustizia che dovrà predisporre il decreto per individuare le modalità di riconoscimento dei crediti d’imposta relativi alla mediazione finalizzata alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, come previsto dal DLgs. 149/2022.
Nella lettera, il Consiglio nazionale auspica che gli stessi commercialisti possano partecipare ai lavori del tavolo tecnico, che dovrà stabilire non solo le modalità di riconoscimento dei suddetti crediti d’imposta, ma anche la documentazione da esibire a corredo della richiesta e i controlli sull’autenticità della stessa, nonché le modalità di trasmissione in via telematica all’Agenzia delle Entrate dell’elenco dei beneficiari e dei relativi importi.
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