Non è giusto escludere i laureati in economia dalla magistratura tributaria
Spettabile Redazione,
stupisce leggere – per l’ennesima volta – la richiesta dell’Uncat di rivedere l’accesso alla magistratura tributaria per limitarlo ai soli laureati in legge, con ovvia esclusione dei laureati in economia, rivendicando una presunta parità di dignità, con gli altri ordinamenti, del processo tributario.
Stupisce ancor più leggere che la posizione dell’Uncat non vorrebbe essere contro qualcuno e che invece sarebbe per il giusto processo.
Rispettiamo l’idea di giusto processo dell’Uncat, ma è evidente che questa presa di posizione penalizza i laureati in economia, nonché i dottori commercialisti quando si ritenesse, con un passaggio “logico” ulteriore, di dover addirittura modificare la disciplina dei difensori abilitati al patrocinio.
L’obiettivo dell’Uncat appare chiaro: eliminare dalla platea dei difensori tributari i dottori commercialisti.
Sul punto ci piacerebbe essere smentiti pubblicamente per evitare ulteriori equivoci e lavorare tutti insieme per il tanto ricercato giusto processo.
In attesa della smentita, è opportuno sottolineare che ci sono diverse idee di giusto processo e che quella migliore vede i dottori commerciasti e i laureati in economia protagonisti insieme agli avvocati al fine di apportare entrambi il proprio bagaglio di competenze.
Sul punto, in data 24 gennaio, è intervenuta l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (UNGDCEC), che nel proprio comunicato ha contestato la dichiarazione del Presidente Uncat Damascelli, sostenendo che sia una richiesta di riserva di legge in danno della categoria professionale dei dottori commercialisti e rivendicando l’apporto che dà la categoria, capace di rappresentare i contribuenti in una fase processuale ed extraprocessuale, in quanto hanno una formazione in economia e competenze tecnico-professionali imprescindibili per la giustizia tributaria.
“I commercialisti – si legge nel comunicato UNGDCEC – grazie al bagaglio culturale acquisito con il percorso di studi e professionale, rappresentano il principale pilastro necessario al funzionamento della macchina tributaria italiana, non soltanto nella fase «patologica» del processo tributario, ma anche nella fase preliminare, di instaurazione e gestione del rapporto fisco-contribuente.
Non solo. Grazie alle competenze distintive e alle approfondite conoscenze in ambito di tematiche economico-sostanziale, la categoria dei commercialisti è l’unica figura professionale in grado di fornire al processo tributario gli elementi sostanziali e di merito che fanno parte del patrimonio culturale proprio dei commercialisti”.
Siamo certi che la richiesta dell’Uncat cadrà nel vuoto come già avvenuto in precedenza durante i lavori parlamentari che hanno portato alla riforma del processo effettuata con la legge n. 130/2022, perché – senza la paura di essere smentiti – l’esclusione dei laureati in economia dall’accesso al mondo della magistratura tributaria rappresenterebbe una sicura involuzione della qualità del processo tributario, così come l’esclusione dei dottori commercialisti dai difensori abilitati al patrocinio.
Matteo De Lise
Presidente UNGDCEC
Federico Giotti e Francesco Cataldi
Componenti Giunta UNGDCEC
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