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La società di partecipazione deve presentare l’autodichiarazione aiuti di Stato COVID

/ REDAZIONE

Sabato, 28 gennaio 2023

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L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato ieri, 27 gennaio, le FAQ sull’autodichiarazione aiuti di Stato, inserendo una risposta relativa alle società di partecipazione ai sensi dell’art. 162-bis del TUIR.

Nel caso esposto, una società ha beneficiato nel corso del periodo d’imposta 2020 di aiuti di Stato del regime “ombrello” (art. 1 del DM 11 dicembre 2021). Tale società, non superando per tale periodo il test di prevalenza di cui all’art. 162-bis del TUIR, non si qualificava come società di partecipazione e, pertanto, aveva legittimamente beneficiato dei predetti aiuti.
Al momento dell’invio dell’autodichiarazione, sulla base dell’ultimo bilancio approvato, la società si qualifica come società di partecipazione ai sensi del citato art. 162-bis del TUIR.
Dal momento che nel modello di autodichiarazione il dichiarante deve attestare che non rientra tra i soggetti di cui all’art. 162-bis (intermediari finanziari e società di partecipazione) del TUIR, è stata chiesta conferma che la società sia, comunque, tenuta a inviare l’autodichiarazione.

L’Agenzia delle Entrate, nel caso prospettato nel quesito, conferma che l’impresa è tenuta a inviare l’autodichiarazione nella quale va attestato “che non rientra tra i soggetti di cui all’articolo 162-bis (intermediari finanziari e società di partecipazione) del testo unico delle imposte sui redditi, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917”.
Tale attestazione, infatti, deve intendersi riferita alla data in cui gli aiuti si considerano concessi, sulla base delle indicazioni fornite nella tabella a pagina 8 delle istruzioni.

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