Rottamazione quater e riduzione dei bonari favoriscono chi non si mette in regola
Gentile Redazione,
guardando alla rottamazione quater e alla riduzione degli avvisi bonari sembra che venga privilegiato il contribuente che nel corso degli anni non ha cercato di mettersi in regola con il Fisco, questo perché se io contribuente ho “ignorato” l’avviso bonario dell’Agenzia delle Entrate, con i tempi tecnici previsti dalla legge quell’avviso bonario si è trasformato in cartella di pagamento e se rientrante nella norma di cui sopra, (debiti affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione al 30 giugno 2022), ad oggi ho lo stralcio totale delle sanzione, a dispetto di chi tra mille “problemi” ha deciso di mettersi in regola con il Fisco rateizzando o pagando entro i 30 giorni canonici (90 giorni con preavviso telematico all’intermediario) il suddetto avviso bonario e che ad oggi al massimo ha una riduzione della sanzione del 3% o sul residuo rateizzato e non ancora scaduto o su quanto in arrivo con avviso bonario per i periodi di imposta 2019, 2020 e 2021 anche se notificato dopo il 1° gennaio 2023.
Ecco, il Fisco ha utilizzato la sua “macchina” in maniera differente.
Da un lato aggravio dei costi erariali in virtù dell’affidamento del tributo all’Agente della Riscossione e vantaggio del contribuente con stralcio sanzioni totale rispetto a chi invece con minori costi per il Fisco ha deciso di rateizzare o pagare l’avviso bonario e che oggi ha una riduzione della sanzione pari al 3% del residuo rateizzato e per quanto già pagato, sanzione al 10%.
Il messaggio velato che mi viene trasmesso come professionista, come anche per le pregresse edizioni della rottamazione, è quello di non mettersi in regola con il Fisco, questo perché il tempo di messa in moto delle azioni esecutive è ad oggi molto lento e prima che siano totalmente efficaci magari arriverà il tempo di una nuova rottamazione, magari la quinquies?
Sabino Abatecola
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Forlì