Dall’Agenzia strane richieste per il controllo del rimborso IVA trimestrale
Spettabile Redazione,
negli ultimi anni abbiamo assistito al proliferare di adempimenti in capo ai contribuenti (rectius ai consulenti dei contribuenti) con lo sbandierato fine di semplificare il rapporto Fisco-contribuente.
Da ultimo l’introduzione della fatturazione elettronica, alla quale abbiamo contribuito in maniera fattiva, che ha visto molte problematiche in fase iniziale ma che ormai appare un adempimento assimilato e direi, anche, fruttuoso.
Tutta questa mole di dati avrebbe dovuto essere elaborata dall’Amministrazione finanziaria con il fine di essere più efficiente.
Addirittura, di recente, si è sentito parlare anche di dichiarazione IVA precompilata!
Mi stupisce, pertanto, la richiesta giunta qualche giorno fa da parte di un ufficio locale dell’Agenzia delle Entrate di fornire la seguente documentazione per il controllo di rimborso IVA trimestrale:
- campione di fatture di vendita del trimestre di riferimento relative a operazioni non imponibili ex artt. 8, 8-bis e 9 del DPR 633/72;
- campione di fatture di vendita del trimestre di riferimento relative a operazioni non imponibili di cui agli artt. 41 e 58 del DL 331/93;
- campione di fatture di acquisto del trimestre di riferimento, con un’imposta pari al 2% dell’importo richiesto.
Ma non sono informazioni già in possesso dell’Agenzia delle Entrate?
La richiesta continua: “N.B.: il totale delle fatture di acquisto e di vendita complessivamente da presentare non può superare il numero di 25”.
E ancora, per provare la non imponibilità delle operazioni attive viene richiesto di produrre: “... per le operazioni con gli esportatori abituali presentare il registro delle lettere di intento” che mi pare sia stato abolito dall’art. 12-septies del DL 34/2019, sostituito dall’invio delle dichiarazioni di intento direttamente all’Agenzia delle Entrate.
Ecco però la sorpresa finale:
“Nel caso in cui avesse già fornito all’Agenzia delle Entrate o ad altre Amministrazioni alcuni dei documenti richiesti, la invitiamo a comunicarci le informazioni necessarie per reperirli.“
Magari, prima di fare simili richieste, sarebbe opportuno che gli uffici verificassero che la documentazione non sia già in possesso dell’Agenzia delle Entrate.
Adriano Pietrobon
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Treviso
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