Non per tutti i whistleblowers opera l’inversione dell’onere probatorio
Di norma, in riferimento ad esempio ai lavoratori subordinati, è il datore di lavoro che deve provare l’insussistenza di ritorsioni
A decorrere dal prossimo 15 luglio avranno effetto le disposizioni di cui al DLgs. 24/2023, contenente la nuova disciplina del whistleblowing.
Con riferimento alle tutele riconosciute ai c.d. whistleblowers da tale normativa, meritano, in particolare, di essere evidenziate le riflessioni contenute nella circolare Assonime n. 12 sull’inversione dell’onere della prova circa la sussistenza di ritorsioni a seguito di segnalazioni, divulgazioni pubbliche o denunce prevista all’art. 17 comma 2 dell’indicato decreto.
Secondo tale norma, nell’ambito di procedimenti giudiziari o amministrativi o di controversie stragiudiziali aventi a oggetto l’accertamento di comportamenti, atti od omissioni vietati, si presume che gli stessi siano stati posti in essere a causa della ...
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