Peculato da valutare caso per caso per il notaio che tarda nel pagare il registro
Occorre che la sottrazione si sia protratta per un lasso di tempo tale da indicare inequivocabilmente l’atteggiamento «appropriativo» dell’agente
L’appropriazione del denaro, riscosso dal notaio a titolo di imposte e non riversato all’erario, integra il reato di peculato (art. 314 c.p.), non già per la mera inosservanza, da parte di questi, del termine di adempimento, bensì a fronte della certa interversione del possesso che si realizza quando il pubblico ufficiale compie un atto di dominio sulla cosa con la volontà, espressa o implicita, di tenerla come propria. Il principio di diritto, già presente nella giurisprudenza di legittimità, è stato ribadito dalla Cassazione con la sentenza n. 4247 depositata ieri.
Al ricorrente era contestato, nella sua qualità di notaio, di essersi appropriato in più occasioni, di somme versategli a titolo di imposta e non versate ovvero versate con un ritardo superiore al termine previsto dalla ...
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