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Rinviato a novembre l’accordo sulla riforma IVA per l’economia delle piattaforme

/ REDAZIONE

Mercoledì, 9 ottobre 2024

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Ancora un rinvio per l’approvazione della riforma IVA per l’era digitale (c.d. “pacchetto ViDA”). È sfumata, infatti, la possibilità, inizialmente ipotizzata, di giungere a una soluzione di compromesso nella riunione Ecofin di ieri, 8 ottobre.
La situazione di stallo è dovuta al fatto che non è stato ancora raggiunto un accordo, tra gli Stati membri, su uno dei tre pilastri della riforma, ossia l’introduzione di nuove regole IVA per l’economia delle piattaforme, continuando a registrarsi, sul punto, il veto dell’Estonia (si veda “Riforma IVA Ue bloccata sulle nuove regole per le piattaforme” del 22 giugno 2024).

In particolare, la proposta di riforma prevede l’introduzione del modello del “fornitore presunto” nei settori della locazione di alloggi a breve termine e del trasporto passeggeri quando i servizi sono facilitati da piattaforme. Si tratta di una misura finalizzata a ridurre le distorsioni della concorrenza, garantendo parità di trattamento tra soggetti che operano tramite portali e quelli che operano nell’ambito dell’economia tradizionale.

Infatti, in base alla regola del “fornitore presunto”, quando un’operazione è indirizzata a una persona che non è un soggetto passivo, è la piattaforma che diventa responsabile della riscossione dell’IVA presso l’acquirente.
Poiché alcuni Stati membri hanno chiesto maggiore flessibilità a livello nazionale nell’applicazione di tale modello, è stata prevista la possibilità di escludere, in via opzionale, le piccole imprese. Tuttavia, né su tale soluzione, né sulle altre proposte di compromesso, è ancora stato raggiunto l’accordo. Un nuovo tentativo in tal senso è dunque rinviato alla riunione Ecofin in programma per novembre 2024.

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