Riviste le condizioni per qualificare il concordato come in continuità
Evidente il favore rispetto agli strumenti liquididatori
Il concordato preventivo in continuità aziendale nel Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) è stato profondamente modificato dal secondo decreto correttivo (DLgs. 83/2022). La portata “rivoluzionaria” delle novità si desume in primo luogo dalla rivisitazione del rapporto tra continuità e tutela del credito.
Nel testo antecedente, la migliore soddisfazione dei creditori rispetto alla liquidazione costituiva era condizione necessaria le cui ragioni erano esplicitamente dichiarate dal debitore e attestate dal professionista indipendente. Ora, invece, la continuità viene posta sullo stesso piano della soddisfazione dei creditori. L’art. 47, infatti, prevede che il tribunale apra il concordato preventivo in continuità verificata la (mera) “ritualità ...
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