Al curatore solo l’azione per abuso di direzione a tutela dei creditori sociali
Resta ai soci la legittimazione ad agire per la riduzione di valore della partecipazione
La Cassazione, nella sentenza n. 15196, depositata ieri, ha stabilito che il curatore fallimentare non è legittimato ad agire, in rappresentanza della società fallita, per il risarcimento dei danni cagionati a quest’ultima dall’abusiva attività di direzione e coordinamento su di essa esercitata da terzi.
Ai sensi dell’art. 2497 comma 1 c.c., le società o gli enti che, nell’esercizio dell’attività di direzione e coordinamento di una società, agiscano nell’interesse imprenditoriale proprio o altrui, in violazione dei principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale della società diretta sono responsabili nei confronti:
- dei soci della società eterodiretta per il pregiudizio arrecato alla “redditività” e al “valore” della partecipazione; ...
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