Exit tax per l’incorporazione della subholding italiana
L’attività di verifica nei confronti del gruppo Campari ripropone la tematica dell’imposizione sulle operazioni in uscita
Le notizie di stampa circa le contestazioni mosse alle società del gruppo Campari ripropongono alcuni temi critici connessi alle modalità con cui vengono congegnate le operazioni di trasferimento all’estero del controllo di gruppi multinazionali.
L’operazione contestata si è sostanziata nella fusione per incorporazione di una subholding italiana, la quale controllava alcune società operative, tra le quali quella di produzione e commercializzazione di bevande alcooliche, nella propria holding lussemburghese.
Da quanto si apprende, i rilievi attengono al fatto per cui la subholding avrebbe mantenuto in Italia una stabile organizzazione; le partecipazioni nelle controllate, secondo la ricostruzione della parte, sarebbero risultate attribuibili alla suddetta stabile organizzazione, mentre ...