Mai elusivo l’acquisto di azioni proprie previa rivalutazione se il socio non può recedere
L’impossibilità giuridica di esercitare il recesso rende a priori priva di fondamento la pretesa di riqualificare ai fini fiscali la condotta
La rideterminazione del costo fiscalmente riconosciuto delle partecipazioni possedute dal socio persona fisica, mediante perizia e versamento di imposta sostitutiva (facoltà da ultimo prorogata sino al 30 novembre 2024), seguita dall’acquisto di azioni proprie da parte della società partecipata, è una condotta che determina in capo al socio persona fisica un risparmio d’imposta che potrebbe essere “attenzionato” dai verificatori dell’Amministrazione finanziaria ex art. 10-bis della L. 212/2000, in virtù di una sua asserita natura non addirittura illecita, ma indebita.
Il rischio fiscale è quanto mai evidente per lo meno sin da quando la prassi ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, in occasione dello specifico caso oggetto della risposta a interpello n. 89/2021, ...
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