Dall’Agenzia infelici indicazioni sulle agevolazioni edilizie condominiali
Gentile direttore,
da quasi 30 anni sono responsabile del centro Studi di ANACI Trento, associazione degli amministratori di condominio e mi interesso delle problematiche fiscali che coinvolgono questa categoria di contribuenti che, in quanto tali, sono chiamati ad assolvere gli obblighi fiscali che cadono in capo ai condomini.
Rimango basito ancora una volta dell’infelicissima, a dir poco, indicazione (perché legalmente solo di questo si tratta) dell’Agenzia in merito alle agevolazioni edilizie 2025 destinate agli interventi condominiali (circ. n. 8/2025).
Pensare di alimentare il prossimo anno le precompilate distinguendo tra immobili destinati ad abitazione principale o meno è pura follia, dato che gli amministratori a stento vengono a sapere di cambi di proprietà e altri accadimenti.
Ulteriormente non si capisce, se vogliamo trovare il pelo sull’uovo, cosa si debba fare in caso di periodi diversi di utilizzo durante l’anno.
Ma non era più semplice ricondurre ogni intervento condominiale al 36%, oppure seguire un più semplice criterio di prevalenza, che poteva, salvo casi limite, rendere più facile la cosa?
Ricordo a beneficio di tutti che la norma in questione in realtà nulla ha previsto specificatamente in merito agli interventi condominiali – come riporta anche la circ. n. 8/2025 “Fermo restando il predetto limite, la detrazione di cui al primo periodo spettante per gli anni 2025, 2026 e 2027 è elevata al 50 per cento delle spese sostenute nell’anno 2025 e al 36 per cento delle spese sostenute negli anni 2026 e 2027 nel caso in cui le medesime spese siano sostenute dai titolari del diritto di proprietà o di un diritto reale di godimento per interventi sull’unità immobiliare adibita ad abitazione principale” –, e che i documenti di prassi dell’Agenzia delle Entrate sono interpretazioni unilaterali dell’amministrazione che hanno rilievo solo internamente, anche se ormai abitudinariamente parificate alla legge.
Infine, ricordo che sarebbe il caso, oltre che di essere tempestivi in queste indicazioni (arrivate solo dopo sei mesi), di avere un occhio di riguardo nel non costringere incolpevoli contribuenti (gli amministratori nell’occasione) a eseguire lavori allucinanti, per perseguire un risultato insignificante per condomini e Fisco, considerando che la maggior parte delle volte le cifre in gioco sono molto contenute e la differenza di agevolazione si riduce a un 14% da spalmare in 10 anni!
Basterebbe almeno avere un po’ di senso pratico, che come quasi sempre manca totalmente.
Giorgio Manfioletti
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Trento e Rovereto
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