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Sabato, 4 ottobre 2025 - Aggiornato alle 6.00

PROFESSIONI

Dall’UNGDCEC gli onorari consigliati per i commercialisti

Il documento raccoglie le best practice per la determinazione del preventivo, includendo nel compenso anche le «attività invisibili»

/ Savino GALLO

Sabato, 4 ottobre 2025

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In occasione del convegno nazionale di Cagliari, che si è chiuso ieri, l’Unione nazionale giovani commercialisti ha diffuso un documento con gli onorari consigliati aggiornati al 2025. Non si tratta, come spiega il Presidente Cataldi nella premessa, di un modo surrettizio per reintrodurre le tariffe professionali, ma di una serie di “best practice” da seguire in fase di determinazione del preventivo, realizzato dalle Commissioni di studio dell’associazione nella convinzione che “la determinazione dei compensi rappresenti una delle fasi più delicate dell’attività”.

L’obiettivo, dunque, è quello di dare uno strumento di supporto ai professionisti, che tenga conto anche delle “attività invisibili” svolte dagli studi professionali (raccolta/bonifica dati, le riconciliazioni, la gestione rilievi, le urgenze, le trasferte o le interazioni con terzi), che spesso sono di difficile quantificazione. L’Unione le ingloba nell’onorario proposto, considerandole, però, in misura ordinaria. Qualora, invece, tali attività risultino essere particolarmente impegnative, sta alla sensibilità del professionista applicare eventuali maggiorazioni.

Il documento fa anche una breve ricognizione dei principi deontologici da seguire nella determinazione dei compensi e nel rapporto con i clienti, stilando una check-list operativa che include, tra l’altro: redazione di lettera d’incarico e preventivo scritto/digitale; chiara definizione dei parametri in caso di presenza di una success fee (percentuale del compenso correlata alla riuscita dell’incarico); tenuta contabile di spese e acconti e predisposizione di una nota dettagliata, da presentare su richiesta del cliente; eliminazione di riferimenti a prestazioni gratuite/simboliche nella comunicazione commerciale; definizione scritta della ripartizione del compenso, in presenza di incarichi condivisi con più professionisti.

La prima parte è dedicata agli adempimenti di carattere fiscale. Per le dichiarazioni delle partite IVA in regime forfetario, i parametri sono i componenti positivi, con compensi compresi tra i 500 e i 1.200 euro, mentre per il regime ordinario si tiene in considerazione il reddito (compenso minimo 550 euro). Per le società di persone si parte da un minimo di 600 euro (con ricavi fino a 80 mila euro), mentre per le società di capitali la base è 700 euro (con ricavi fino a 200 mila euro), ma si possono anche superare i 3.500 euro se si tratta di imprese con ricavi superiori ai 5 milioni.

Quanto alla tenuta della contabilità, in caso di contabilità semplificata il criterio è il numero di fatture o registrazioni (si parte da 1.200 se sono meno di 100), mentre per la contabilità ordinaria il discrimine è il numero di registrazioni in partita doppia: fino a 500 si può chiedere un compenso compreso tra 2.750 e 4 mila euro. Per l’assistenza alla predisposizione dei bilanci, invece, si va a forfait: da 700 a mille euro per le microimprese; fino a 2.500 per l’abbreviato; fino a 6 mila euro per l’ordinario.

L’Unione dedica ampio spazio all’attività di sindaco, per fornire riferimenti soprattutto per i compensi da richiedere alle società di minori dimensioni che, in quanto tali, sfuggono all’applicazione della legge sull’equo compenso (L. 49/2023). Il parametro è il totale dell’attivo e dei ricavi: si parte con un compenso tra 3.500 e 4.900 euro per un totale attivo-ricavi fino a 2 milioni, con una progressione del 10% per gli scaglioni successivi. È prevista, però, una serie di maggiorazioni legate a “componenti qualitative” dell’incarico, quali il ruolo di sindaco unico o Presidente del collegio, il settore di attività, la pluralità di sedi o di magazzini o la numerosità del personale dipendente.

Il documento definisce nel dettaglio anche i compensi collegati all’attività svolta nell’ambito del diritto della crisi, che saranno oggetto di ulteriore approfondimento su Eutekne.info, e lo stesso fa per il diritto societario e l’area lavoro. Ci sono, inoltre, gli onorari consigliati per l’area finanza agevolata, fondi europei e PNRR, per l’area finanza aziendale e valutazione d’azienda (il compenso a forfait parte da almeno 1.500 euro per un business plan o una diagnosi d’impresa), e per l’area internazionalizzazione (almeno 5 mila euro per la pianificazione di un’operazione). In caso di assistenza in contenzioso il compenso è correlato al valore della causa, mentre per la predisposizione di un modello di gestione ex DLgs. 231/2001 si parte da un minimo di 2 mila euro.

Per la digitalizzazione dei processi aziendali (inclusa l’implementazione di sistema di IA) si propone un compenso orario (da 120 a 180 euro) o a progetto (minimo 1.500 euro). Infine, in materia di sostenibilità, si va da un minimo di 4 a un massimo di 8 mila euro per l’asseverazione del bilancio di sostenibilità semplificato, mentre per i bilanci redatti secondo la CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) il compenso potrà arrivare anche a 50 mila euro.

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