Nel processo tributario si apre la via diplomatica per le comunicazioni
Le segreterie delle Commissioni devono garantire la conoscenza degli atti ai contribuenti non residenti
Le comunicazioni e le notificazioni relative al processo tributario possono avvenire, qualora il contribuente sia residente in Stati UE/SEE, per via diplomatica, ove la parte non abbia eletto domicilio nel territorio dello Stato.
In tal senso si è espresso il Ministero dell’Economia e delle Finanze con la circolare n. 1 del 19 febbraio 2010, a seguito di una richiesta proveniente dalla Commissione europea, intesa a conoscere le modalità di comunicazione e di notificazione degli atti alle Commissioni tributarie da/a contribuenti non residenti.
La vicenda trae origine da un reclamo presentato da un cittadino italiano residente in Regno Unito, derivante dal fatto che, ai fini della proposizione di un ricorso, egli avrebbe dovuto eleggere domicilio in territorio italiano e utilizzare la raccomandata
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