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Guardia di Finanza: IRAP, nel 2009 evasi oltre 22 miliardi

/ REDAZIONE

Martedì, 23 marzo 2010

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ROMA - Nel 2009 oltre 22 miliardi di euro di basi imponibili sono sfuggiti all’applicazione dell’IRAP. Lo ha reso noto il comandante generale della Guardia di Finanza, Cosimo D’Arrigo, intervenendo a un convegno sul federalismo fiscale alla scuola di perfezionamento per le forze di polizia a Roma. Sul fronte della spesa, ha aggiunto, 5.100 persone sono state denunciate dalle Fiamme Gialle per avere indebitamente beneficiato di prestazioni sociali agevolate; altre 3.500 segnalate all’Autorità giudiziaria per truffe ai danni del sistema sanitario, pari a 99 milioni di euro. D’Arrigo ha quindi rilevato come il federalismo fiscale rappresenta una “sfida per tutti” e ha evidenziato come, alla luce di questi risultati, “la Guardia di Finanza possa essere considerata da tutti una importante risorsa, già attrezzata, efficiente e capillare sul territorio, per collaborare con le regioni, le province, i comuni e le città metropolitane ai fini del contrasto agli illeciti e alle frodi più gravi in danno dei rispettivi bilanci”. Il processo del federalismo, ha precisato il generale, “è ormai irreversibile”. Ma, ha aggiunto, “non va poi dimenticato che l’attuale situazione di non chiara definizione delle responsabilità dei vari livelli di governo ha portato, in passato in alcuni casi, a una spesa degli Enti locali eccessiva rispetto alle risorse assegnate, come avvenuto per alcune Regioni nel settore della sanità”. Emblematica, per D’Arrigo, “la circostanza che la spesa sanitaria complessiva sia passata dal 1995 al 2005 da poco più di 48 miliardi di euro a oltre 92 miliardi; questo boom della spesa è stato affrontato aumentando i trasferimenti di fondi dallo Stato alle Regioni, attingendo risorse dalla fiscalità generale”. “Proprio per evitare il ripetersi di casi analoghi - ha concluso - la Legge delega approvata lo scorso anno ha previsto, tra i vincoli della nuova riforma, quello della correlazione funzionale tra la generalità delle entrate delle amministrazioni locali e le decisioni di spesa, per cui ogni spesa locale deve trovare copertura in una entrata locale e non più in trasferimenti di fondi dal bilancio statale. In sostanza, le risorse finanziarie locali devono essere sufficienti per sostenere le funzioni demandate agli Enti locali e le spese ad esse connesse”. (Ansa)

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