Federalismo demaniale: 12mila beni potranno essere decentrati, per un valore di 3,6 miliardi
Ammonta a 3,6 miliardi di euro il valore inventariale dei circa 12mila beni presenti sul territorio italiano che, secondo il decreto legislativo sul federalismo demaniale, potranno essere trasferiti agli enti locali. Lo rivela l’Agenzia del Demanio, pubblicando sul proprio sito web la lista degli immobili potenzialmente oggetto del decentramento.
Per ora, l’elenco esclude i beni di Roma e quelli delle Regioni a Statuto Speciale. Inoltre, non comprende i beni storico-artistici che - in base alla riforma - andranno valorizzati con il coinvolgimento del Ministero dei Beni Culturali, così come i parchi, sui quali c’è la competenza del Ministero dell’Ambiente.
La lista, però, resta notevole e menziona, tra gli altri, Palazzo Archinto a Milano, alcune zone della collina di Superga a Torino, le Dolomiti (con la cima di Tofane), Monte Cristallo e Corda Rossa. Ogni 15 giorni l’Agenzia del Demanio aggiornerà l’elenco, per arrivare entro fine anno a una lista definitiva che entrerà ufficialmente nei decreti della Presidenza del Consiglio. Comuni, Province e Regioni avranno dunque 60 giorni di tempo dalla data di emanazione per fare richiesta di un bene, allo scopo di valorizzarlo o venderlo.
Quanto alla distribuzione territoriale dei beni inventariati, la Regione più ricca pare essere la Lombardia, per un valore di 685,4 milioni di euro e 1.400 schede complessive. All’ultimo posto, invece, le Marche, con 300 beni corrispondenti a 60,9 milioni di euro, subito precedute da Abruzzo e Molise che, insieme, superano di poco quota 100 milioni. (Redazione)
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