ACCEDI
Mercoledì, 2 luglio 2025 - Aggiornato alle 6.00

NOTIZIE IN BREVE

ANCI: prioritario il Piano per il Sud

/ REDAZIONE

Martedì, 26 ottobre 2010

x
STAMPA

Ancora nessuna notizia sul fronte del federalismo municipale. Per questo, da settimane, l’ANCI rinnova al Governo la richiesta di mantenere fede all’impegno sottoscritto lo scorso luglio: “Daremo il nostro consenso al decreto sul federalismo municipale - ha sottolineato il delegato nazionale Anci alla Finanza locale, Salvatore Cherchi - solo se arriveranno risposte positive sull’alleggerimento della manovra e la revisione del Patto di stabilità”. 

In particolare, occorre che entro il 31 dicembre 2013 - ha proseguito - “vengano definiti sia i fabbisogni standard che la relativa consistenza del fondo di perequazione, in modo che dal 1° gennaio 2014 i Comuni possano essere garantiti rispetto ai servizi essenziali per i cittadini”. 

Ma il tema più urgente resta il futuro del Sud, al centro del convegno ANCI-IFEL “Quale Mezzogiorno?“ di oggi. Per il sindaco di Lecce, Paolo Perrone, la soluzione consiste nell’ottimizzare le risorse assegnate, ad esempio i fondi Por 2007-2013, investendole in nuove infrastrutture e posti di lavoro. Perrone ammette, poi, di aspettare con ansia il Piano per il Sud, nella speranza che “le nostre città e la nostra gente possano riacquistare un po’ di speranza per il futuro”, ha spiegato.

Roccaldo Osanna, consigliere comunale di Venosa (PZ) e Presidente della Commissione Mezzogiorno, è convinto che un concreto aiuto alla causa del Sud possa passare attraverso un più efficiente utilizzo della spesa pubblica e una diversa selezione della classe dirigente: “Dobbiamo lavorare di più - ha detto - perché nelle liste elettorali siano presenti soltanto le espressioni migliori dei nostri territori”.

Quattro, invece, le priorità individuate dal sindaco di Potenza, Vito Santarsiero: infrastrutture e servizi, nuovo regime di aiuti, rilancio del credito e lotta alla criminalità. Il contesto è grave e complesso, ma Santarsiero ha comunque voluto lanciare un messaggio ottimista: “C’è anche un Sud che vuole cambiare e che ha consapevolezza che bisogna avere uno scatto, migliorando la qualità della pubblica amministrazione, l’azione delle istituzioni nel nostro territorio. È quel Sud che ha la consapevolezza che la sfida delle riforme e del federalismo si vince da soli, ma cambiando molto a partire da noi”.

I decreti sul federalismo fiscale non convincono, invece, la responsabile Politiche Comunitarie ANCI, Micaela Fanelli: “Il loro impatto, visto dal Sud, è estremamente preoccupante ed avrà una ricaduta molto negativa sui servizi erogati ai cittadini, peraltro in una fase di forte crisi economica globale”. 
Tre i punti controversi: da un lato, un’inversione di metodo, “per cui stiamo partendo da come funzioneranno le risorse e non dall’individuazione dei fabbisogni e dei costi”; dall’altro, il fallimento delle recenti politiche d’intervento verso il Mezzogiorno, con “le risorse straordinarie verso le Regioni ferme” e il fondo aree sottosviluppate “azzerato”; infine, nei decreti attuativi mancano norme che disciplinano l’utilizzo dei fondi speciali.

Per discutere di federalismo demaniale e dello sviluppo dei territori a fronte di tagli pesantissimi, il sindaco di Piacenza Roberto Reggi dà dunque appuntamento all’Assemblea di Padova. L’aspetto cruciale, secondo Reggi, resta la reale restituzione di autonomia finanziaria ai Comuni, per evitare che i sindaci diventino “ragionieri”. (Redazione)

TORNA SU