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Collegato lavoro: via libera dal Colle, manca solo la pubblicazione in G.U.

/ REDAZIONE

Venerdì, 5 novembre 2010

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Dopo il rinvio alle Camere del Presidente della Repubblica nel marzo scorso, sette letture parlamentari, e l’approvazione definitiva dello scorso 19 ottobre, il “collegato lavoro” è stato firmato dal Capo dello Stato. Il provvedimento che, tra le varie innovazioni, introduce l’arbitrato per la risoluzione delle controversie sul lavoro, tranne che per i licenziamenti, arriva al suo iter finale - manca solo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale - dopo due anni di gestazione, essendo stato inizialmente presentato ad ottobre del 2008 come “collegato” alla Finanziaria 2009.

Il collegato, che reca, tra le altre, alcune ampie deleghe al Governo in materia di ammortizzatori sociali, lavori usuranti, apprendistato e occupazione femminile, è fortemente contestato dalla CGIL che, ancora negli ultimi giorni, ha sottolineato la gravità di una norma che penalizza i lavoratori precari. Proprio quelli per i quali anche il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi ha, oggi, lanciato un appello affinché siano stabilizzati. La CGIL, che definisce tale norma una vera e propria “tagliola” nei confronti dei lavoratori temporanei, ha anche scritto una lettera al Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, per chiedergli una modifica prima dell’entrata in vigore della legge. Ad essere contestato, in particolare, è l’articolo 32 del provvedimento (“decadenze e disposizioni in materia di contratto di lavoro a tempo determinato”), in cui si applica “il termine dei 60 giorni per l’impugnativa del licenziamento ai casi di contestazione delle irregolarità nei contratti a carattere temporaneo e precario”. La CGIL contesta la norma perché, dice, molti lavoratori “non saranno neppure in grado di conoscere in tempo questa nuova norma e decadranno dal diritto”. (Ansa)

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