Niente deduzione forfettaria negli accertamenti bancari
La Cassazione ha ribadito che il contribuente deve dimostrare la riferibilità dei costi ai maggiori ricavi presunti
L’accertamento fiscale fondato sulle presunzioni legali derivanti dalle movimentazioni bancarie non riscontrate in contabilità non può essere di per sé diminuito dal giudice in forza di una deduzione forfettaria di costi non documentati in maniera adeguata dal contribuente.
Così, la Corte di Cassazione (ordinanza n. 23873 di ieri, 24 novembre 2010) ribadisce un principio abbastanza consolidato, consistente nell’affermazione secondo cui, negli accertamenti bancari, ove il contribuente sostenga che, a fronte dei maggiori ricavi accertati, sono stati sostenuti determinati costi, ha l’onere di provare tale assunto, possibilmente tramite idonea documentazione. In caso contrario, la presunzione legale risulterebbe vinta da un’altra presunzione e non da un fatto specifico
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