L’Agenzia delle Entrate: critiche ingiuste da rispedire al mittente
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di replica della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Bologna a Bruno Baroni, dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed Esperti contabili di Bologna.
Egregio dott. Bruno Baroni,
è con enorme disappunto che sono riuscita a concludere la lettura della Sua lettera, pubblicata su Eutekne.info (si veda “Impariamo a pretendere dall’Agenzia un servizio più efficiente” del 22 gennaio 2011). Sono costretta, mio malgrado, a far sentire la mia voce in merito a quanto da Lei affermato, seguendo un filo logico che non ha nulla di originale, ma si presenta solo come una sequela di anelli costituiti da un luogo comune e tenuti uniti dal desiderio irrefrenabile di “sparare a zero” sui dipendenti della Pubblica Amministrazione. Non è mia intenzione, in questa sede, darLe spiegazioni o sottoporLe giustificazioni. Assumerebbero il tono di una difesa che non è necessaria, in quanto non ritengo, nel modo più assoluto, che le sue affermazioni corrispondano al vero. Le trovo piuttosto offensive non solo per l’Agenzia delle Entrate, ma anche per il personale dell’intera Direzione Provinciale di Bologna che, dal giorno della sua attivazione, ha sempre dimostrato il massimo impegno. Mi limiterò ad informarLa su alcuni aspetti della nostra organizzazione.
Attualmente, non è più attivo un centralino, ma siamo dotati del sistema VOIP, con instradamento automatico delle chiamate. Abbiamo un numero esterno unico, che consente di pervenire al servizio desiderato tramite indicazioni fornite da una voce pre-registrata. Mi sorprende che una persona come Lei, così puntuale, non sia stata attenta agli avvisi presenti nelle varie sedi di questa Direzione del nuovo numero. Riguardo poi alle modalità di accesso agli uffici, Lei è certamente al corrente di tutti i servizi telematici per la persona attivati dall’Agenzia delle Entrate; in particolare Le ricordo, per quelli che Lei definisce “avvisi bonari”, il servizio C.I.V.I.S, nonché i Centri di Assistenza Multicanale (CAM). La tempestiva prenotazione tramite Internet consente poi anche di fissare gli appuntamenti, fermi restando eventuali problemi di funzionamento che, come per ogni sistema informatico, possono determinarsi.
Inoltre, le disposizioni in materia di sicurezza suoi luoghi di lavoro stabiliscono, per i videoterminalisti, l’obbligo di pause, spesso disatteso per la presenza di lunghe file di contribuenti, oltre che per aperture degli sportelli che vanno ben oltre l’orario di chiusura. Se qualche volta Lei ha notato un impiegato alzarsi dalla “sedia”, dopo comunque aver concluso con il singolo utente l’erogazione di quel servizio, non Le è venuto il dubbio che ci siano state esigenze fisiologiche da soddisfare? Lei lo impedisce ai Suoi collaboratori? Del resto, credo che gli stessi talvolta atterreranno per una breve pausa! Il diritto di assemblea sindacale, a sua volta, viene esercitato, previa comunicazione all’utenza, affissa nelle sedi territoriali nei giorni che precedono l’incontro. Riguardo ad Internet, le relative abilitazioni, in numero ridotto, vengono rilasciate in relazione alle specifiche attività svolte dai singoli funzionari, non in modo generalizzato e non certo al personale addetto al front office.
Per il resto, ossia per ciò che scrive e fa leggere tra le righe, restituisco tutto al mittente. Non ho mai visto dipendenti che si assentino, senza permesso, per recarsi a fare la spesa, o che indulgano a giocare con il telefonino. I dati riguardanti i giorni di assenza – Le ricordo che la fruizione delle ferie costituisce diritto irrinunciabile di ogni lavoratore (compresi, credo, i suoi collaboratori) – sono editi a cura della Funzione Pubblica, mentre per quanto concerne la produttività, Le segnalo che la Direzione Provinciale di Bologna realizza una produzione che costituisce il 25% di quella dell’intera Regione Emilia Romagna. Quanto al disprezzo, che ritiene espresso dagli Uffici territoriali nei confronti della Sua categoria di appartenenza, si tratta solo di una Sua fantasia, atteso il comprovato spirito di collaborazione, che sempre ha caratterizzato i rapporti tra la Direzione Provinciale di Bologna e l’Ordine dei Dottori commercialisti e degli Esperti contabili di Bologna. Devo ritenere che la Sua sia l’unica voce fuori dal coro? L’intransigenza dimostrata mi obbliga ad usare il Suo stesso metro, per cui, facendolo anche mio, pretendo da Lei pubbliche scuse. Non si offende un’intera categoria di persone, da cui – e mi ripeto – ho visto esprimere tanto impegno, in modo così qualunquistico e stereotipato.
Certo, se Lei conosce il nome di dipendenti, il cui comportamento dovesse ricalcare la situazione da Lei descritta, La prego di informarmi. Altrimenti, il tutto non è che banalizzazione. Rimane l’amarezza, e qui parlo a nome di tutti i dipendenti della Direzione Provinciale, che ho l’onore di dirigere, di ritrovarsi a constatare come la strada della critica, fine a se stessa, dimostri ancora una volta tutti i suoi limiti e la sua sterilità. Meglio scegliere quella del dialogo, del confronto. Quella che forse, con tanta rabbia, oggi ho scelto di percorrere con Lei, rispondendoLe.
Buon lavoro, dottore!
Patrizia Zamboni
Direttore Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Bologna
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