La mia proposta per una rivoluzionaria riforma fiscale
Caro Direttore,
si parla sempre di riforma fiscale, riforma a cui si attribuisce un significato messianico. Dopodiché, ogniqualvolta si mette mano alla normativa tributaria, ci accorgiamo che, come diciamo noi, “xe pexo el tacon del buso”.
Per fare un’autentica e rivoluzionaria riforma fiscale, credo basterebbe approvare un unico articolo di pochissime righe, nel quale si preveda che per ogni adempimento fiscale venga calcolato il costo complessivo sostenuto dalla comunità, quindi quello sostenuto dall’Amministrazione finanziaria, quello sostenuto dagli Organi del contenzioso e quello sostenuto dal contribuente, e si stabilisca che il rapporto fra tale costo e il relativo gettito non possa essere superiore a una determinata soglia, ad esempio il 20/30%. Tutte le norme che non fossero in linea con questa soglia sarebbero automaticamente abrogate. Sai che semplificazione?
Potrebbe essere questo un campo su cui lavorare come Consiglio nazionale. Predisporre degli studi in tal senso, che valutino il costo dei vari adempimenti per poi sottoporli al vaglio del Legislatore, in modo che possa finalmente capire quale sia la giusta direzione da intraprendere in campo fiscale.
Sergio Zanetti
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Venezia
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