Niente doppio compenso per il «dipendente-sindaco»
Secondo Assonime, se è nominato sindaco di una collegata, deve riversare l’onorario al datore di lavoro
Oggetto di approfondimento del documento Caso Assonime n. 8/2011 è la possibilità che il dipendente di una società sia nominato sindaco in una collegata, senza che ciò violi le cause di incompatibilità previste dal codice civile. Tale prassi viene considerata idonea alla tutela del legittimo interesse dei soci a nominare soggetti di loro fiducia. Detto incarico professionale, tuttavia, anche se connesso a quello di lavoro subordinato, non comporta attenuazione di doveri e responsabilità per il sindaco e, tantomeno, se ne può ipotizzare la gratuità. Il dipendente, nella veste di controllore, percepirà i suoi compensi sia dal datore di lavoro che dalla società revisionata, ma l’onorario per la funzione sindacale dovrà essere riversato alla stessa società di appartenenza del lavoratore.
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