Investimenti patrimoniali «meno pericolosi» con il nuovo redditometro
Il Fisco, automaticamente, valuta già i disinvestimenti dei 4 anni precedenti
All’indomani dell’emanazione del decreto attuativo del “nuovo” redditometro, un tema è apparso delicato: il ruolo che nel nuovo sistema possono rivestire gli incrementi patrimoniali e, congiuntamente, la gestione di questo elemento nel sistema transitorio, cioè nel passaggio dalle vecchie regole valevoli sino al 2008 e le nuove applicabili dal 2009.
Si è molto parlato, anche da parte dell’Agenzia delle Entrate, dell’innovazione derivante dal nuovo redditometro in relazione alla sua fondatezza nella ricostruzione della capacità contributiva e del suo minor grado di aleatorietà.
Ad una prima lettura, questo appare vero, nel senso che il nuovo redditometro sembra costruito, in primo luogo, su una sommatoria di elementi (che non appaiono soggetti a coefficienti
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