Il contribuente non deve «autoaccusarsi» nelle more della verifica fiscale
Una sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo stabilisce il «diritto al silenzio» quando dall’indagine fiscale scaturiscono conseguenze penali
L’art. 6 della Corte europea dei diritti dell’Uomo enuncia il principio del “giusto processo” che, nella nostra Costituzione, è disciplinato dall’art. 111.
La Corte europea dei diritti dell’Uomo, con la sentenza del 5 aprile 2012, n. 11663/04, causa Chambaz vs Svizzera, si è occupata di tale articolo con riferimento alle indagini fiscali.
Per prima cosa, vale la pena di rammentare che i principi che stanno alla base del “giusto processo” sono corollari di norme internazionali generalmente riconosciute, per cui godono di applicazione generalizzata.
In sostanza, viene affermato il diritto del contribuente a non autoaccusarsi e a rimanere in silenzio qualora, sebbene egli sia sottoposto ad un controllo di natura tributaria, la collaborazione con le ...
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