Il coartefice del sodalizio criminoso ne risponde anche fiscalmente
Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda l’amministratore di fatto di un’associazione
È fiscalmente responsabile l’amministratore di fatto di un’associazione, coartefice di una frode, realizzata mediante la creazione di un reticolato di soggetti giuridici costituiti al sol scopo di conseguire indebiti crediti IVA e creare falsi oneri deducibili e detraibili. È quanto si desume dall’ordinanza della Cassazione n. 22817 di ieri.
La pronuncia trae origine dagli avvisi di accertamento notificati a quello che il Fisco riteneva essere l’amministratore di fatto di un’associazione, nei confronti della quale, a seguito di complesse indagini fiscali, era stata contestata la partecipazione ad un articolato giro di operazioni poste in essere da associazioni create da altra persona insieme a tale amministratore di fatto. L’Agenzia delle Entrate, quindi, ...
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