Appropriazione indebita e non bancarotta per il consulente infedele
L’appropriarsi delle somme per pagare un creditore della società poi fallita integra la fattispecie ex art. 646 c.p. e non rileva per il reato fallimentare
La Cassazione, nelle sentenze nn. 46475 e 46479 depositate ieri, si sofferma su taluni interessanti profili delle fattispecie di bancarotta fraudolenta patrimoniale (art. 216 comma 1 n. 1 del RD 267/42) e di bancarotta semplice documentale (art. 217 comma 2 del RD 267/42).
La sentenza n. 46475 ribadisce, in primo luogo, come l’affitto dei beni aziendali per un canone incongruo rappresenti una condotta idonea ad integrare un fatto distrattivo riconducibile all’area di operatività dell’art. 216 comma 1 n. 1 del RD 267/42. Il distacco del bene dell’imprenditore poi fallito (con conseguente depauperamento in danno dei creditori), in cui si concreta l’elemento oggettivo del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, infatti, può realizzarsi in qualsiasi forma e con ...
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