Distrazione di beni penalmente rilevante senza pregiudizio per i creditori
Lo sostiene la Cassazione, dato che la fattispecie è considerata reato di pericolo
Con una recente sentenza (Cass. 8 gennaio 2015 n. 483), la Suprema Corte ha chiarito che il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione è configurabile anche in caso di fallimento capiente (ossia quando l’attivo è maggiore del passivo), in quanto la fattispecie distrattiva di cui all’art. 216 comma 1) n. 1) L. fall. è considerata reato di pericolo e, per la sua sussistenza, non è necessaria la prova che la condotta dell’imprenditore abbia causato un effettivo pregiudizio ai creditori.
Nel caso di specie, gli indagati hanno impugnato innanzi alla Corte un provvedimento di sequestro preventivo, in quanto, secondo la tesi difensiva, al momento della dichiarazione del fallimento non esistevano i presupposti della attività distrattiva. In particolare, risultava del tutto assente ...