DEF in arrivo, impegno del Governo a non aumentare la tasse
Il Documento di economia e finanza (DEF), che deve essere approvato entro il 10 aprile di ogni anno – e che sarà affrontato in via definitiva probabilmente nel Consiglio dei Ministri di venerdì – è stato esaminato ieri in via preliminare dal Governo.
Per il 2016, l’Esecutivo si vuole impegnare a cancellare l’aumento delle tasse contemplato dalle clausole di salvaguardia, per un valore corrispondente a un punto di PIL. Questo intervento viene effettuato grazie ai risparmi della revisione della spesa e al beneficio che si registra grazie alla crescita maggiore e alla spesa per interessi sul debito inferiore rispetto alle previsioni precedenti.
Il Ministro dell’Economia e delle finanze Pier Carlo Padoan ha ribadito la posizione anche su twitter: “Con il DEF escludiamo l’aumento delle tasse e sosteniamo la crescita nel rispetto di tutte le regole comuni adottate nell’Unione europea”.
Il ricorso alla “clausola delle riforme”, prevista dalle linee guida sulla flessibilità delle regole europee pubblicate dalla Commissione a gennaio di quest’anno, consente, secondo il Governo, di contenere l’aggiustamento strutturale a 0,1% del PIL rispetto allo 0,5% altrimenti richiesto dalle regole comuni.
Il debito pubblico si stabilizza nel 2015 e comincia il percorso di riduzione a partire dal 2016. La regola del debito viene quindi rispettata e l’obiettivo viene centrato nel 2018.
Padoan ieri ha acquisito un primo consenso da parte del Consiglio dei Ministri sul Documento, il cui coordinamento verrà completato entro la data prevista dalla legge.
I giorni che mancano dovrebbero servire ad approfondire i vari aspetti, compresa la valutazione sugli effettivi impatti delle misure sulla crescita nel medio e lungo periodo, dato che proprio su questo l’Italia può giocarsi la concessione della nuova flessibilità prevista da Bruxelles. (Redazione)
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