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UNICO inaugura la nuova sede nazionale

/ REDAZIONE

Venerdì, 24 aprile 2015

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Dopo alcuni anni passati come “ospiti” all’interno di una struttura non direttamente riferibile all’associazione, l’Unione italiana commercialisti si dota di una nuova sede nazionale, inaugurata questa mattina a Roma (via Circonvallazione Clodia, 126). Segno, ha spiegato il Presidente, Domenico Posca, della “costante crescita” non solo degli iscritti (“l’obiettivo è arrivare a 3500 unità entro la fine dell’anno”), ma anche delle sezioni locali, ora “presenti in maniera più capillare su tutto il territorio nazionale” (sono state aperte nuove sezioni nel Nord-ovest e in Sicilia e, a breve, ne arriveranno altre tre in Puglia).

Una diffusione, ha sottolineato il Presidente, “figlia dell’attività portata avanti dall’associazione” che, nei sui primi anni di vita (il sindacato è stato fondato nel 2006), si è concentrata soprattutto sulla battaglia per il taglio dei costi del Consiglio nazionale, sull’accesso degli studi professionali ai fondi comunitari e sulla concessione di un credito d’imposta ai giovani che decidono di associarsi.

La sfida per il futuro, invece, è “provare a stimolare l’aggregazione” attraverso delle proposte concrete, in modo da “combattere il nanismo degli studi. Associarsi significa poter essere più strutturati, fare economie di scala e potersi specializzare all’interno dello studio”.

A proposito di specializzazione, Posca guarda con “interesse” all’arrivo delle nuove Scuole di Alta Formazione, nella speranza che, finalmente, “a fianco della formazione di base possa essercene una di più elevata qualità”.

Rimane ovviamente centrale, nell’attività del sindacato, la tutela della figura e del ruolo del commercialista, oggi più che mai necessaria a fronte degli ultimi provvedimenti che hanno interessato la categoria. Per questo, si fa sempre più concreta la possibilità che, nelle prossime settimane, si arrivi ad indire uno sciopero nazionale (sarebbe il primo della storia per la categoria): “Stiamo ragionando con le altre associazioni del coordinamento – ha concluso Posca – anche su eventuali tempi e modalità. Io penso che gli ultimi provvedimenti gridino vendetta, addossarci la corresponsabilità patrimoniale per le imposte dei nostri clienti è un principio che non possiamo accettare. Quindi, mi chiedo, se non ora quando?” (Redazione)

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