I tre criteri per il reverse charge in edilizia non risolvono le criticità
Restano dubbi applicativi dopo la circolare n. 37/2015 dell’Agenzia, che ha aggiunto il nesso «funzionale» a connessione «fisica» e requisito oggettivo
La disciplina del reverse charge per le “prestazioni di servizi di pulizia, di demolizione, di installazione di impianti e di completamento relative ad edifici” (art. 17 comma 6 lett. a-ter del DPR 633/72), già caratterizzata da svariati dubbi di tipo applicativo, deve fare i conti con la seconda tranche di chiarimenti in materia, forniti con la circolare n. 37/2015.
Coniugando le prime indicazioni (circolare n. 14/2015) con il più recente intervento di prassi, il reverse charge nel settore edile (lett. a-ter) viene a caratterizzarsi per un triplo ordine di condizioni applicative.
Fermi i criteri di carattere “generale” che definiscono il meccanismo dell’inversione contabile (committente soggetto passivo d’imposta; imponibilità dell’operazione) e la qualificazione ...
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