Interessi passivi deducibili solo con contratto scritto
Per i giudici di legittimità, il contratto deve avere data certa e contenere il saggio d’interesse
Ai fini della deducibilità degli interessi passivi afferenti a finanziamenti concessi da terzi, è necessario che il contribuente esibisca il relativo contratto di finanziamento, sottoscritto in data certa, dal quale sia rilevabile il saggio degli interessi applicati. È quanto stabilito dalla Cassazione, con la sentenza n. 4615/2016.
Dai fatti di causa emerge che una srl aveva portato in deduzione delle somme a titolo di interessi passivi su debiti verso società collegate, come emergeva dalla contabilità aziendale. L’Ufficio aveva contestato la deducibilità di tali importi, poiché nulla era stato prodotto dalla società al riguardo. Questa, in verità, si giustificava – e i giudici di merito accoglievano tale argomentazione – affermando che il contratto risultava adeguatamente documentato ...
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