Contro l’evasione, inversione contabile alle operazioni tra tutti i soggetti IVA
Gentile Redazione,
ritengo da dottore commercialista che la nostra categoria debba reagire a due fenomeni legislativi: adempimenti inutili e tendenza a scaricare su di noi (gratis) il lavoro del Fisco.
Le soluzioni? Eccole:
- non solo lamentarsi, ma proporre qualcosa di alternativo, poi vedremo quali possono essere queste soluzioni;
- chiedere qualcosa in cambio per quello che facciamo.
Partiamo dalle PROPOSTE.
Ma davvero pensano con le dichiarazioni trimestrali di risolvere il problema dell’IVA evasa (o non versata)?
Il risultato sarà solo una riduzione del ciclo di vita delle tante srl che nascono e muoiono.
La SOLUZIONE può essere: inversione contabile generalizzata alle operazioni tra tutti i soggetti IVA, con obbligo di emettere autofattura nel solo caso di acquisti con IVA indetraibile e conseguente versamento della stessa. In una sezione della fattura emessa, però, farei indicare l’imponibile e l’aliquota IVA.
In questo modo il versamento dell’IVA sarebbe limitato ai soli soggetti che hanno rapporti con i privati senza partita IVA e il Fisco potrebbe concentrare i controlli IVA su questi contribuenti.
Sparirebbe l’opportunità per chi è nel mezzo della catena commerciale di appropriarsi dell’IVA non versandola all’Erario.
È troppo semplice?
O sono troppo stupidi quelli che dovrebbero individuare soluzioni per migliorare il sistema.
Però noi dobbiamo finirla di essere passivi subendo le leggi fiscali senza essere interpellati prima.
Finora i nostri colleghi, presenti nel Parlamento e nel Governo, hanno fatto un lavoro che si può solo definire pessimo.
È ora di invertire questa situazione, i “tecnici” dell’Agenzia delle Entrate che vengono interpellati per stilare i testi delle proposte di legge non hanno fatto una dichiarazione dei redditi in vita loro e non sanno nemmeno cosa sia una contabilità.
Passando ai NOSTRI CORRISPETTIVI, in passato ci davano una miseria per trasmettere dichiarazioni e F24 (ma almeno era qualcosa), ora dobbiamo sostenere solo i costi di provvedimenti fiscali schizofrenici che vengono inseriti e poi eliminati.
Ritengo equo perlomeno che sia riconosciuta una DETASSAZIONE dal reddito del soggetto intermediario che trasmette le dichiarazioni e gli F24.
Potrebbe essere un euro per gli F24 e 50 euro per le dichiarazioni fiscali. Per ciascuna trasmissione ovviamente.
Questo compenserebbe i costi che sosteniamo, per hardware e soprattutto software.
Oppure l’alternativa potrebbe essere il raddoppio della deduzione dei costi sostenuti per i canoni di acquisto e quelli annui dei software gestionali.
L’equità è rappresentata dal fatto che la detassazione andrebbe ad abbattere l’imponibile dell’imposta sul reddito, ma non comporterebbe un esborso diretto.
Concludo con una considerazione personale: penso che il declino dell’Italia sia una conseguenza dei tanti sindacati e “sindacalismi”, non vorrei che lo sciopero o altre nostre manifestazioni siano considerate tali, perché porterebbero vantaggi a chi si propone come leader e solo svantaggi ai rappresentati.
Sono solo proposte costruttive e vi invito a farne di altre, soltanto così potremo uscire dal declino.
Salvo Micati
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Lecce
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