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LETTERE

Vista la mole di dati richiesta, aggiornamento tecnologico necessario

Mercoledì, 3 maggio 2017

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Egregio Direttore,
ho letto la lettera di Enrico Danelli dell’Ordine di Lecco dal titolo “Saremmo più propensi al cambiamento se ce ne spiegassero le ragioni” pubblicata sul vostro giornale il 27 aprile scorso e non posso che condividere le argomentazioni e le richieste del dott. Danelli di fare chiarezza sul motivo dell’abbandono del canale Entratel per quanto riguarda l’invio della liquidazione periodica IVA.

Intanto vorrei precisare che le software house mettono semplicemente a disposizione dei propri clienti gli strumenti informatici per assolvere con più facilità gli obblighi derivanti dalle norme dello Stato e quindi la risposta alla più che legittima domanda di tanti commercialisti sarebbe di competenza dell’Agenzia delle Entrate che ha predisposto le norme. Tuttavia non mi sottraggo alla richiesta di chiarimento e fornisco volentieri la nostra interpretazione visto che ho seguito direttamente la genesi e l’evoluzione dell’adempimento.

Innanzitutto va ricordato che l’invio telematico della liquidazione periodica IVA è stato introdotto dal DL 193/2016 insieme all’invio obbligatorio dei dati fattura (il c.d. “nuovo spesometro”) e le scadenze, che per il 2017 sono differenziate, a regime saranno le medesime (entro il secondo mese dopo il termine del trimestre).
Quindi, proprio per semplificare l’adempimento, l’Agenzia ha immaginato di poter accorpare i flussi in un unico invio telematico comprendente sia i dati delle fatture che la liquidazione IVA.

L’invio dei dati fattura, che comprende tutte le fatture attive e passive del trimestre, è per sua natura un invio massivo (ogni anno in Italia si scambiano 1,3 miliardi di fatture) e, come spiegato anche nelle specifiche tecniche, riprende in buona parte la struttura e anche la metodologia di gestione già prevista per la fattura elettronica verso la P.A. e da gennaio anche fra privati, il B2B. Quindi formato XML, firma digitale, modalità di accettazione tipo Sistema di Interscambio-SDI, invio FTP o web services, ecc., servizi e infrastrutture già disponibili e tarate appunto per un’acquisizione massiva.

Va detto inoltre che la firma digitale dei flussi può essere effettuata con diverse modalità e con diversi strumenti, anche gratuiti come il Desktop Telematico, che sarà adeguatamente aggiornato a questo scopo.
I software gestionali hanno “dovuto” integrare questi servizi per rendere l’operazione di invio il più semplice e automatizzata possibile.

Può essere utilizzato anche il “Portale Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate che, senza oneri per il contribuente o il suo intermediario, permette di effettuare tutte le operazioni di firma e invio operando direttamente via browser in modo manuale, similmente a come avveniva prima con il Desktop Telematico. Ha una limitazione, consente l’invio dei dati di una singola azienda per volta. Ma anche in questo caso ci sono software che automatizzano, in modo invisibile per l’intermediario, le code e le firme di tutte le aziende e inviano da soli i file al portale.

Si tratta quindi di un aggiornamento tecnologico necessario vista la mole dei dati previsti, ma credo che le nostre aziende saranno in grado di supportare al meglio i professionisti con offerte economiche e tecniche disparate che vanno da 150 euro fino anche a 1.000, ma per studi molto grandi con decine di posti di lavoro.


Bonfiglio Mariotti
Presidente Assosoftware

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