Sui regimi fiscali privilegiati «speciali» indicazioni insufficienti
Risulta ancora difficile delimitare con un sufficiente grado di certezza l’ambito applicativo delle novità recate dalla legge di stabilità 2016
A seguito dell’intervento recato dalla L. n. 208/2015, l’identificazione entro la disciplina CFC “black” di quelli che un tempo, in un contesto ben diverso da quello attuale, erano chiamati paradisi fiscali, non è più affidata a una lista, e nello specifico al DM 21 novembre 2001.
L’attuale combinato disposto dei commi 1 e 4 dell’art. 167 del TUIR, infatti, prevede che “i regimi fiscali, anche speciali, di Stati o territori si considerano privilegiati laddove il livello nominale di tassazione risulti inferiore al 50 per cento di quello applicabile in Italia”, purché gli stessi si collochino al di fuori dell’Unione europea e dello Scambio economico europeo c.d. “trasparente”.
Tale principio è peraltro valevole, tra gli altri, anche ...
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