Costituiscono reddito i rimborsi spese forfetari dei cellulari «promiscui»
Le spese sostenute nell’interesse del datore di lavoro devono essere documentate oggettivamente, se la legge non prevede diversamente
Il rimborso del 50% dei costi sostenuti dal dipendente per l’utilizzo promiscuo del proprio telefono cellulare costituisce reddito di lavoro dipendente ai sensi dell’art. 51 comma 1 del TUIR, con il conseguente obbligo per la società erogante, quale sostituto d’imposta, di assoggettarlo a ritenuta ex art. 23 del DPR 600/73.
Questo è il principio espresso nella risoluzione n. 74, pubblicata ieri, con la quale l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti sul trattamento fiscale delle spese rimborsate dal datore di lavoro in relazione all’utilizzo dei telefoni cellulari, sia ai fini privati dei dipendenti che per esigenze aziendali.
Nel caso in esame, al fine di ridurre i costi e di ottenere una maggiore efficienza, il datore di lavoro intende dotare i propri ...
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