Omessa dichiarazione, rileva il luogo effettivo dell’attività professionale
L’elemento soggettivo è identificato con la consapevole scelta di optare per un regime semplificato in assenza dei legittimi presupposti
Il professionista residente all’estero che svolge la propria attività in Italia può rispondere di omessa dichiarazione ai sensi dell’art. 5 del DLgs. 74/2000, laddove i periodi trascorsi all’estero si rivelino un mero “espediente finalizzato al risparmio fiscale”. Così precisa la Corte di Cassazione nella sentenza n. 37849, depositata ieri, confermando la condanna a dieci mesi di reclusione nei confronti di un chiropratico (formalmente) residente in Belgio.
Costui svolgeva la propria attività in Italia, principalmente presso due società a responsabilità limitata del territorio lombardo, presso le quali si divideva a giorni alterni. Era, inoltre, contrattualmente legato, senza vincoli di orario e di presenze, ad una nota società calcistica, con compiti di realizzatore
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