Il contratto aziendale in deroga non può peggiorare la contribuzione
Per la Cassazione, l’imponibile contributivo minimo va agganciato alla retribuzione stabilita dai contratti collettivi nazionali
La retribuzione da assumere come base di calcolo dei contributi previdenziali non può essere in nessun modo inferiore a quella dovuta in base alla contrattazione collettiva nazionale, a prescindere da quella corrisposta effettivamente anche sulla scorta di una legittima contrattazione aziendale in deroga.
Tale principio è stato ribadito dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 24453 depositata ieri, con cui è stato respinto il ricorso di un importante gruppo bancario, parte in causa di un contenzioso con l’INPS, che aveva richiesto il pagamento di crediti contributivi dovuti a un errato computo dell’imponibile contributivo.
In pratica, secondo l’Istituto previdenziale non erano stati computati i compensi per le ore di lavoro straordinario lavorate oltre le 70 annue e confluite ...
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