Il DEF lascia invariate le clausole di salvaguardia che prevedono l’aumento dell’IVA nel 2019
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 26 aprile il documento di economia e finanza 2018, previsto dalla L. 31 dicembre 2009 n. 196. Il documento approvato, si legge nel comunicato stampa dell’Esecutivo, “non contempla alcun impegno per il futuro, bensì si limita alla descrizione dell’evoluzione economico-finanziaria internazionale, all’aggiornamento delle previsioni macroeconomiche per l’Italia e del quadro di finanza pubblica tendenziale che ne consegue”.
Non avendo come già evidenziato natura programmatica, il documento contempla l’aumento delle imposte indirette nel 2019 e, in minor misura, nel 2020, previsto dalle clausole di salvaguardia in vigore. Come già avvenuto negli anni scorsi, però, tale aumento potrà essere sostituito da misure alternative con futuri interventi legislativi che potranno essere valutati dal prossimo Governo.
Si tratta, dunque, di un quadro aggiornato della situazione economica e finanziaria quale base per la valutazione delle politiche economiche e dei programmi di riforma.
Le stime macroeconomiche contemplano una crescita del Pil rispetto all’anno precedente pari a 1,5% nel 2018 e 1,4% nel 2019 e una riduzione del tasso di disoccupazione rispettivamente al 10,7% nel 2018 e al 10,2% nel 2019.
Per quanto riguarda la finanza pubblica, il quadro tendenziale prevede una riduzione del deficit all’1,6% del Pil nel 2018 e allo 0,8% nel 2019, con l’avanzo primario in crescita rispettivamente all’1,9% e al 2,7%. Il debito pubblico è previsto scendere al 130,8% del Pil nell’anno in corso e al 128% l’anno prossimo.
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